NewsLetter Magellano - Novembre 2005
AGRITURISMO: il 2005
si chiuderà “sotto” di un 10%. Ma...
Secondo Agriturist (Confagricoltura), il settore sta
reagendo prontamente ai mutamenti del mercato e alla crisi
economica. Il “boom” non può durare per sempre, ma i margini di
crescita ci sono. Preoccupazione per il crescente
abusivismo.
“Ho ritrovato un numero della nostra rivista
Agrituristi, di inizio 2002. In copertina c’era scritto: per favore
non parliamo di boom. Oggi scriverei: per favore non parliamo di
crisi”. Così Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Agriturist,
commenta le cifre di previsione per la stagione 2005 che Agriturist
(Confagricoltura) ha appena elaborato dopo un ampio sondaggio presso
le aziende associate.
“Sono ormai quattro anni che i numeri
non sono più quelli degli anni ’90 - prosegue Ricci Curbastro - ed è
inevitabile che sia così: l’offerta di agriturismo, nel ’99, non
arrivava a 9000 aziende, e viveva comodamente di una sovrabbondante
domanda spontanea, costituitasi a partire dai primi anni settanta;
oggi siamo a 14 mila aziende e la domanda non cammina più da sola”.
Ma ci sono altri fattori “esterni” che Agriturist sottolinea
per spiegare i segni “meno” del bilancio 2005 per l’agriturismo: la
crisi economica, che è forte e fa sentire i suoi effetti sempre un
po’ in ritardo rispetto alle condizioni reali, così come in ritardo
si avvertirà il cessato allarme; la concorrenza, interna
all’agriturismo, ma soprattutto esterna, per la crescita di offerta
nel mondo rurale e per la tanta offerta, a prezzi bassissimi, che
arriva da nuovi paesi.
Questo ha prodotto mutate abitudini
di vacanza, abbreviazione e frammentazione dei periodi di soggiorno.
Anche nel periodo di Ferragosto, negli ultimi tre anni, non è stato
facile, come in passato, avere ospiti per una intera settimana:
prima era il minimo, e molte “fattorie” non accettavano proprio
richieste per meno di una settimana. Conservare i livelli di
presenze degli anni passati è possibile, ma si deve lavorare molto
di più, incrementare gli arrivi di almeno il 20%, e non è così
semplice.
Vediamo comunque i numeri... L’offerta di
agriturismo, nel 2005, ha continuato a crescere, la fiducia delle
imprese c’è: non è il + 6-7% degli anni precedenti, siamo poco sotto
il 4%. Gli arrivi sono invece in leggera flessione: meno 2%, ma la
durata dei soggiorni, come ricordato, diminuisce; così le presenze,
rispetto al 2004, vanno “sotto” di quasi l’8%.
Se
consideriamo che questo tasso di riduzione delle presenze riguarda
l’intero settore, all’interno del quale l’offerta è cresciuta,
l’effetto negativo sulla singola azienda si mostra più pesante:
l’utilizzazione degli alloggi (rapporto fra il massimo di presenze
possibile se ci fossero ospiti tutti i giorni, e presenze effettive)
scende di quasi 11 punti e mezzo. Un modesto “aggiustamento”
(leggasi aumento) dei prezzi, nell’ordine del 2%, ed effetti
negativi meno marcati (rispetto all’alloggio) sulla ristorazione e
gli altri servizi, contiene la flessione media dei fatturati
aziendali intorno al 9,5%.
“Non è il caso di parlare di crisi
- sottolinea il presidente di Agriturist - perchè l’agriturismo è un
settore in piena crescita, qualitativa e quantitativa, con ampi
margini di miglioramento della propria visibilità sul mercato. In
modo particolare c’è ancora da fare molto lavoro su Internet, che
rappresenta ormai il canale privilegiato di prenotazione per tutte
le aziende che hanno imparato ad utilizzarlo compiutamente, e sulla
certificazione di qualità delle aziende, che Agriturist ha avviato
l’anno scorso e serve a dare fiducia al mercato in presenza di tanta
offerta turistica di campagna che si confonde con l’agriturismo”.
La conferma di queste opportunità ancora non realizzate
viene dalla constatazione che le medie rilevate in sede di
elaborazione dei dati nascono, in realtà da “scostamenti” molto
rilevanti: in sintesi, c’è un 20% di aziende che ha sofferto
flessioni superiori al 15%, un 40% di aziende che la flessione l’ha
sentita appena, un 25% che ha registrato una sostanziale stabilità
delle presenze, e infine un 15% per il quale gli ospiti, rispetto
allo scorso anno, sono cresciuti, a volte anche in misura rilevante.
Messaggio forte di Agriturist, per concludere,
sull’abusivismo: l’agriturismo è percepito come settore “vincente”,
e sono ormai troppi coloro che si propongono come “agriturismo”
senza alcuna autorizzazione di legge, o con autorizzazioni diverse
da quella prevista per il settore. Il problema va risolto
soprattutto in sede locale: difficile poterlo fare attraverso le
autorità statali, difficile scovare i furbi anche per le Regioni. Ma
alle Regioni Agriturist chiede di sensibilizzare i Comuni e comunque
di creare delle “task force” che, a campione, scandaglino il
territorio, e contrastino questi fenomeni di illegalità e
concorrenza sleale.
TRENITALIA: nasce
‘T-Biz’ il treno per i viaggiatori d’affari.
Inizierà ad operare il 3 novembre
"T-biz" il nuovo treno che colleghera' la stazione di Milano
Centrale a quella di Roma Termini in 4 ore e 5 minuti, con una sola
sosta a Bologna. Il treno, dedicato ai viaggiatori d’affari, offre
il collegamento per pc o cellulare a ogni posto e la distribuzione
di giornali italiani e internazionali. Il passeggero può inoltre
prenotare i taxi dal treno senza costi di prenotazione e riservare
un parcheggio per la propria auto nella stazione di
partenza.
WI-FI GRATUITO:
Parigi, Londra e Dublino le migliori città
europee.
free-hotspot.com presenta
la Top 10 delle città europee che propongono un accesso Wi-Fi
gratuito. La prima città è Parigi con più di 80 hotspot accessibili
gratuitamente, seguita da Londra, Dublino, Barcellona, Brighton,
Monaco, Amsterdam, Vienna, Marsiglia e Colonia.
"Siamo felici
di vedere che così tante città europee si stiano interessando e
stiano offrendo un accesso Wi-Fi gratuito" ha dichiarato Daniel, C.
Toomey, Jr., CEO di free-hotspot.com. "Il Wi-Fi gratuito piace e si
sta diffondendo rapidamente. Siamo convinti che l'Europa continuerà
ad andare verso questa direzione e stiamo lavorando per instaurare
servizi Wi-Fi gratuiti nei ristoranti, bar, caffé ed altri luoghi
pubblici in tutta l'Europa" conclude Daniel, C. Toomey, Jr.
'STRADA DEL PESCE':
per integrare pesca e turismo.
Una 'Strada del Pesce' per promuovere un prodotto che
viene definito 'povero' ed e' invece ricchissimo di sapore e
tradizione. E' un nuovo progetto dell' Emilia-Romagna che vuole
anche integrare settori economici diversi, la pesca e il turismo,
per valorizzare sia i prodotti di mare sia gli altri prodotti
enogastronomici che si trovano nei territori delle citta'
costiere.
Alla costruzione della 'Strada del Pesce' stanno
lavorando quattro province: Ferrara, Forli'-Cesena, Ravenna e
Rimini. L'obiettivo del progetto - spiega l'assessore provinciale al
turismo di Ravenna, Andrea Corsini - ''e' quello di cercare
un'offerta turistica che comprenda le tradizioni enoganostronomiche
dei diversi territori. Il pesce azzurro, per fare un esempio, sta
scomparendo dalle tavole emiliano- romagnole. Per valorizzare questo
prodotto e farlo conoscere e apprezzare, insieme ad altre specie
ittiche, 'la Strada del Pesce', si propone di coinvolgere diversi
soggetti: prima di tutto le aziende che lo producono e che devono
essere disposte ad accogliere i turisti per illustrare loro cosa
succede durante la filiera produttiva; poi le aziende del settore
ricettivo e infine quelle a valore aggiunto, cioe' ristoranti,
negozi ma anche musei e uffici di accoglienza e di
informazione''.
Secondo Corsini, a questi soggetti dovrebbero
poi aggiungersi, le 'Citta' locomotiva', cioe' quelle che con le
proprie caratteristiche devono attirare il turista, e i 'Centri
tematici di servizio', per far conoscere ai visitatori la realta'
territoriale del pescato, fornendo informazioni di carattere
culturale e storico.
CULTURA E
MEDITERRANEO: opportunità per il Sud.
La ritrovata centralita' geopolitica ed economica del
Mediterraneo rappresenta una grande occasione per il Mezzogiorno
d'Italia ed e' per questo che la citta' di Napoli, la Regione
Campania e il gruppo San Paolo Imi, intendono svolgere un ruolo di
primo piano nel creare le condizioni necessarie per il dialogo e lo
sviluppo dell'area partendo dalla valorizzazione dell'immenso
patrimonio culturale racchiuso nel Mare Nostrum.
Questo il
messaggio lanciato dal convegno su 'Mediterraneo: valori e valore
dei beni culturali' organizzato dall'Ansa e lo stesso San Paolo Imi
nell'ambito del progetto Ansamed. La necessita' di trasformare il
patrimonio culturale, ''i gioielli di famiglia del Mediterraneo in
una grande occasione di sviluppo'' e' stata sottolineata dal sindaco
Rosa Iervolino nel saluto rivolto ai partecipanti al convegno. Dopo
aver messo in evidenza il ruolo fondamentale della rete informativa
mediterranea rappresentata da Ansamed, il sindaco di Napoli ha
ribadito che la conoscenza reciproca e' il presupposto
indispensabile della collaborazione ed ha ricordato che Napoli vuole
essere al centro di una rete di citta' mediterranee che faccia della
conoscenza e della cooperazione uno strumento per lo sviluppo
comune.
La consapevolezza del valore dei beni culturali e'
sempre piu' diffusa tra i Paesi dell'area e presto, secondo
Iervolino, anche Algeria, Libia e Siria si apriranno a questa
prospettiva. L'impegno e la volonta' della Regione Campania di
svolgere il ruolo centrale nel sostegno e nello sviluppo del
partenariato Euromed e' stato poi espresso da Valiante il quale ha
anche chiesto che la funzione fondamentale che puo' essere svolta
dagli enti locali venga riconosciuta ufficialmente nel quadro del
processo di Barcellona. Per il vicepresidente della Regione Campania
con delega al Mediterraneo, Antonio Valiante, ''solo incardinando la
questione meridionale in un grande progetto di sviluppo
euromediterraneo sara' possibile risolvere molti dei problemi che
ancora pesano sul Mezzogiorno''. Ma per fare questo e' necessaria
anche una grande operazione culturale che miri alla costruzione di
un'identita' mediterranea complessa e articolata sulla base delle
realta' locali. Un'iniziativa congiunta dei paesi mediterranei per
valorizzare le vestigia archeologiche che legano un popolo all'altro
in tutto il bacino e' la proposta del viceministro ai beni culturali
Antonio Martusciello, da realizzare, per esempio, ''con un ciclo di
mostre che narrino dei templi greci del Mediterraneo o delle arene
romane presenti in tutti i nostri paesi o ancora delle moschee e dei
minareti che si innalzano in Spagna come in Turchia''. L'idea di
un'universita' che si occupi dei problemi e delle cultura del
Mediterraneo e di una rivista che faccia conoscere quest'area, sono
invece del ministro libico Nuri Daw Al Hamedi. Tra gli altri
intervenuti al Convegno, il ministro della cultura del Marocco,
Mohamed Achaari, che ha invitato a non considerare il Mediterraneo
solo come luogo di conflitti, aggiungendo che ''non e' giusto
parlare di piu' civilta', ma di una sola civilta' con piu' culture
diverse, che e' necessario far conoscere''.
Un gruppo di
lavoro formato da Ansamed, Ice ed aziende, per progetti pilota sui
beni culturali e la creazione di una colonna sul portale Ansamed
dedicata al patrimonio culturale del Mediterraneo, sono le altre
proposte che arrivano oggi dal convegno di Napoli durante il
seminario su 'Beni culturali come valore economico', voluto dal
direttore dell'Ansa Pierluigi Magnaschi, che, in apertura, ha
spiegato come Ansamed, pur nata da un anno e mezzo, possa essere
definita ''un pool di costruttori di fonti informative''. ''Siamo
essenzialmente un canale - ha aggiunto Magnaschi, che ha ricordato
anche l'importanza della collaborazione con San Paolo Imi - uno
strumento che trasmette informazioni, uno specchio che riflette la
realta', che veicola speranze''. Il direttore dell'Ansa, rispondendo
alla proposta lanciata da Michele Capasso, presidente della
Fondazione Mediterraneo, di creare sul portale di Ansamed una
colonna dedicata al patrimonio culturale del mediterraneo, ha
prontamente risposto che sara' realizzata nel 2006, ''in occasione
della ristrutturazione del portale mediterraneo''.
Ad aprire
il seminario su 'Beni culturali come valore economico' e' stato lo
storico dell'arte Achille Bonito Oliva, che, nello spiegare la sua
teoria sul Mediterraneo come ''una cultura da sempre intrecciata'',
ha proposto il gioco di parole: ''Ansamed? Med in Italy''. A
chiudere il convegno, in cui e' stato presentato anche uno studio
sui trend socioculturali che indica le macrotendenze da trasformare
in opportunita' di sviluppo, e' stato Antonio Bassolino, presidente
della regione Campania, che ha sottolineato come a dieci anni
dall'accordo di Barcellona l'Europa abbia realizzato troppo poco
verso il Mediterraneo. ''Abbiamo bisogno oggi - ha dichiarato
Bassolino - di un'Europa che mentre si allarga verso Est sappia
allungarsi verso sud perche' l'Europa e il Mediterraneo sono due
facce della stessa medaglia ed hanno bisogno l'una dell'altro''.
Bassolino ha anche espresso tutta la sua soddisfazione per il fatto
che Ansamed abbia scelto Napoli come sua sede strategica,
soprattutto perche' Ansamed produce un'informazione orizzontale e
attraverso il suo network consente ai paesi del Mediterraneo di
scambiarsi reciprocamente informazioni su un piano paritario.
SAN GIMIGNANO: Città bella e
buona.
Dal 29 ottobre, per due
mesi (fino al 31 dicembre) San Gimignano sarà “una città bella e
buona”. Si svolgerà infatti la manifestazione “Tesori di San
Gimignano”, un grande contenitore-evento dove a brillare saranno i
tesori, i sapori, l’arte e le bellezze architettoniche, naturali e
paesaggistiche della città delle torri.
Tanti gli
appuntamenti previsti, tra mostre-mercato, laboratori di cucina,
mostre fotografiche, degustazioni di Vernaccia, mini-corsi di
raccolta e lavorazione di zafferano, escursioni guidate, convegni di
approfondimento, editoria, mercatini di prodotti biologici,
spettacoli di piazza e momenti di benessere e salute a base di olio
extravergine. Il protagonista dei sapori sarà il prodotto
agroalimentare di eccellenza, lo Zafferano di San Gimignano che ha
recentemente ottenuto il marchio comunitario della Denominazione di
origine protetta.
Informazioni: tel. 0577/990348 e
0577/940008.
DOLOMITI FRIULANE: dormire in un igloo in
Valcellina.
La Valcellina,
regione delle Dolomiti Friulane, nel cuore del Friuli occidentale,
propone ai suoi visitatori una possibità davvero unica tra le
proposte della stagione invernale 2005: un Villaggio igloo, il primo
del genere in tutto il Nord Italia, che dà la possibilità agli
appassionati di viaggio e avventura di dormire per una notte
all'interno di un vero igloo costruito a 1800 metri d'altezza, in
una splendida radura sul monte Ressetum, sopra Claut.
Il
villaggio è composto da una quindicina di igloo, all'interno di
ciascuno dei quali possono dormire due persone. La temperatura
s'aggira sui 0 gradi, ma confortevoli sacchi a pelo difendono gli
ospiti dal freddo, che all'esterno può raggiungere anche i –15
gradi. In più, a garantire la sicurezza contro l'insorgere del
maltempo, il villaggio ha a sua disposizione una casera (tipica
malga della montagna friulana), d'appoggio dove potersi rifugiare in
caso di necessità.
L'iniziativa, ideata dalla Scuola Alpina
Dolomiti friulane, organizzazione che opera all'interno ed in
sinergia con il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, non vuole
essere soltanto un'offerta turistica alternativa, ma anche un modo
per insegnare agli amanti della montagna, una tecnica di
sopravvivenza ad alta quota, che, in caso di pericolo, può
permettere la sopravvivenza a temperature sotto lo zero. Per questo
ai partecipanti, seguiti costantemente da Guide Alpine, viene
insegnato anche come si costruisce un riparo nella neve e come si
affrontano situazioni di emergenza in ambiente ostile.
Visita
il sito www.consorziovalcellina.it
VINO
NOVELLO: porte aperte in quasi cento cantine
italiane.
Il Movimento Turismo del Vino, dopo il successo della
recente manifestazione Benvenuta Vendemmia, ripropone anche
quest'anno la giornata del Novello in Cantina.
Domenica 6
novembre 2005 dalle 10.00 alle 18.00 (ingresso gratuito) in quasi
100 cantine sparse in tutta la penisola ci saranno ‘porte aperte' ai
visitatori e agli enoturisti, per condividere assieme un altro
momento importante della stagione vinicola nelle aziende.
Protagonista degli assaggi è il vino novello (ottenuto con uve rosse
mature per macerazione carbonica), che può essere messo in commercio
proprio solo a partire dal 6 novembre di ogni anno. Un vinello
leggero, non particolarmente emozionante? Fresco e piacevole lo è
sicuramente, ma prima di snobbarlo è meglio ricordare che, con la
sua conoscenza, attraverso la degustazione, si può capire già molto
sui vini che verranno via via commercializzati nel prosieguo della
stagione. A parte che il novello ormai è sempre più complesso e
intrigante, e che molte aziende titolate ci puntano forte, il
novello di bello ha anche un'altra cosa: che non perdona i difetti
della ‘frutta' d'origine, e dice molto sulla qualità dell'annata.
Il 6 novembre, si potrà poi entrare in contatto con il mondo
delle cantine in una fase ‘calda' della vinificazione, ancora a
breve distanza dalla vendemmia. Altra opportunità regalata
dall'anteprima del Novello nelle aziende del Movimento Turismo del
Vino è quella di assaggiare in abbinamento prodotti di stagione
tipici del territorio: castagne, ma non solo. Sia per gli esperti
che per i neofiti del vino, dunque, l'occasione di Novello in
Cantina è ghiotta. Tanto più nella suggestiva atmosfera
dell'autunno, con i profumi intensi del vino in maturazione, e i
vigneti ormai ingialliti che nella luce radente dell'autunno
realizzano una vera tavolozza di colori sulla
campagna….
Fresco, fruttato e morbido, con la sua
piacevolezza il novello stuzzica decisamente la curiosità di chi si
avvicina al mondo del vino per la prima volta. E il Movimento
Turismo del Vino, da sempre attento al coinvolgimento di un pubblico
vario e meno “tradizionale”, punta anche su questo evento autunnale
per suscitare l'interesse dei più giovani verso la produzione
vinicola nazionale e di qualità che contraddistingue il nostro
territorio. Novello in Cantina sarà un appuntamento attraente anche
per loro! Ricordiamo infine che si può fare novello con decine e
decine di varietà diverse di uve (se ne contano ben 60!), molte
delle quali autoctone: una ricchezza tutta italiana, questa, perché
i ‘primeurs' stranieri sono a base di una sola varietà. E il
Movimento Turismo del Vino fra i suoi obiettivi ha anche quello di
valorizzare il made in Italy…. Per tutti questi motivi il
Movimento Turismo del Vino (1000 cantine socie in Italia, tutte
attrezzate all'accoglienza dei turisti) dedica un'intera
manifestazione al novello (in collaborazione con ‘Civiltà del
Bere').
Come tutte le manifestazioni del Movimento Turismo
del Vino, ogni regione e ogni azienda presentano programmi diversi,
con molte iniziative collaterali, per informazioni dettagliate si
consiglia di visitare il sito www.movimentoturismovino.it.
fiere turismo di
NOVEmBRE
AUREA - Borsa del Turismo
Religioso e delle Aree Protette San Giovanni Rotondo (GF), 4-6
novembre 2005 Seconda edizione. Nel
centro congressuale operatori e istituzioni avranno modo di
presentare il loro prodotto ai buyer e ai visitatori nei propri
spazi espositivi che rimarranno aperti al pubblico per tutta la
durata della manifestazione. Visita il sito aurea
AGRI@TOUR Arezzo, 18-20 novembre 2005 Quarta edizione di AgrieTour, evento dedicato esclusivamente
all’agriturismo. In programma due workshop, dedicati alla domanda
italiana ed estera. Visita il sito www.agrietour.it
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